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Come uscire dal “buco nero” che sta silenziosamente portando al fallimento il tuo studio odontoiatrico

In questo articolo voglio affrontare uno dei temi più scottanti per uno studio dentistico, quello delle tasse e della tendenza a non fare fattura che accomuna tanti professionisti italiani.

Intendiamoci, non voglio farne una questione di legalità perché non è la mia battaglia e lascio che di questi problemi si occupi la Guardia di Finanza. A me interessa aiutarti a sviluppare il tuo studio odontoiatrico, in modo che tu possa ottenere più clienti e fare più soldi.

Quindi, se sei interessato a capire i veri rischi che stai correndo (a parte quelli legati a un eventuale controllo fiscale, che non mi riguardano), prenditi un po’ di tempo per leggere molto attentamente quello che sto per spiegarti.

Non c’è bisogno di fare la faccia scandalizzata e di dire che tu mai e poi mai faresti qualcosa di contrario alle norme. Non ti guarda nessuno e puoi essere sincero.

Di certo non ti dico niente di nuovo se affermo che nel mondo degli studi odontoiatrici si usa spesso una contabilità “creativa”, in cui i trattamenti vengono pagati in contanti e non sono tracciati in alcun modo.

“Con fattura o senza?” è la domanda ricorrente che la segretaria del dentista fa al paziente prima di dirgli quanto deve pagare. Si tratta di uno dei settori in cui il nero è più diffuso in assoluto, approfittando del fatto che le cure odontoiatriche sono considerate costose e quindi i pazienti in genere sono contenti se possono pagare un po’ di meno.

Sono stati fatti tanti tentativi da parte del governo per risolvere questa situazione, intensificando i controlli e dando la possibilità ai cittadini di scaricare le spese odontoiatriche dalle tasse soltanto a fronte di un pagamento tracciabile, ma senza risultati apprezzabili.

Il nero è una piaga endemica nel settore dell’odontoiatria e della medicina in generale. Non tanto per le sue ripercussioni sulla società, ma perché è letteralmente un “buco nero” che risucchia gli studi odontoiatrici verso il fallimento.

Nonostante le apparenze, non fare le fatture è un’abitudine che sta bloccando la tua attività e che nel lungo periodo soffocherà il tuo studio dentistico.

Mi rendo conto che si tratta di un’affermazione controcorrente. Sono certo che ti abbiano insegnato a fare così e che tu sia convinto di fare il bene della tua azienda con questo atteggiamento. Forse consideri il nero un male necessario, qualcosa che sei costretto a sopportare perché altrimenti non potresti andare avanti.

Ma non hai guardato abbastanza attentamente il contesto imprenditoriale in cui ti trovi. O meglio, in cui dovresti muoverti per portare al successo il tuo studio.

All’università non ti insegnano come trasformare il tuo studio in un’azienda profittevole. E il risultato è fare scelte sbagliate. Per questo voglio passare in rassegna i pro e i contro della “contabilità oscura”.

Come unico pro, almeno apparentemente, c’è quello di pagare meno tasse. Non puoi pagare le tasse su quello che non dichiari, giusto?

Quindi tu vai avanti imperterrito con i tuoi pagamenti in contanti e le tue fatture falsate, pensando con grande soddisfazione a quanti soldi hai risparmiato e sottratto alle grinfie dello Stato. Ti senti Robin Hood e cammini a testa alta, ripetendoti che lo sceriffo di Nottingham non ti avrà mai.

E ti dirò, umanamente capisco anche il motivo di questo tuo comportamento.

In Italia abbiamo un carico fiscale da record, rispetto a tante altre nazioni, e questo è un fatto ormai assodato.

Pochi mesi fa sono stati pubblicati i risultati di un’analisi svolta da Ambrosetti, e il Bel Paese ha conquistato un terribile primato, con una pressione fiscale del 64,8% contro la media europea del 40,6%. Quindi non me la sento di condannarti se ti si stringe lo stomaco pensando a quanto costa fare impresa nel nostro Paese.

Peccato che, in questo caso, il rimedio sia peggiore del male. La tua contabilità sotterranea sta facendo più danni al tuo studio dentistico della pressione fiscale

Tu credi di proteggere i tuoi interessi, ma le cose non stanno esattamente così.

Il sistema fiscale italiano è davvero complicato, te lo concedo. Per fare un calcolo accurato è necessario destreggiarsi tra molte aliquote, percentuali ed esenzioni. Ma c’è un’unica cosa certa, e cioè che il sistema favorisce chi guadagna di più, con particolari agevolazioni.

Per farti un esempio, l’ultimo scaglione IRPEF corrisponde a un’aliquota del 43% che si applica ai redditi da 75.000 € in su. Significa che, sia che tu guadagni 75.000 € sia che ne guadagni 750.000 €, la percentuale da pagare non cambia.

Perciò, a voler ben guardare, gli unici ad avere difficoltà con le tasse sono i poveri.

La differenza su come percepisci la tua vita e la tua attività in base ai tuoi guadagni è sostanziale. Se prendi in considerazione una cifra di 100.000 €, togliendo le tasse ti rimangono in tasca pochi soldi, con cui non puoi sostenere uno stile di vita adeguato a un professionista. E ovviamente la preoccupazione e l’ansia ti afferrano.

Ma se fai crescere il tuo studio e devi calcolare le tasse su un milione invece che su 100.000 €, evidentemente la tua situazione economica cambia radicalmente, anche se paghi fino all’ultimo centesimo. Quello che ti resta, al netto delle tasse, è una quantità di denaro decisamente buona, che non ti fa svegliare la notte pensando a cosa faresti se domani ti si rompesse l’automobile.

Ora pensa invece a quello che succederebbe se invece di guadagnare un milione ne guadagnassi due, tre, dieci, cinquanta e così via. Non ti importerebbe più di quanto ti chiede lo Stato, perché comunque vada quello che ti resta sul conto ti permetterebbe di vivere la vita che vuoi.

Se sei furbo non ti sarà difficile capire questo concetto: il tuo obiettivo è far crescere la tua attività tanto da non avere più paura delle tasse.

E qui arriviamo ai contro del nero.

Non puoi far crescere il tuo studio se non hai una contabilità al 100% in chiaro. Anche questa potrebbe sembrarti un’affermazione provocatoria, ma adesso ti spiego meglio facendoti qualche esempio.

Tanto per cominciare, se vuoi espandere la tua attività inserendo in squadra nuove persone, non puoi farlo serenamente. Diventa difficile controllare cosa succede ai pagamenti, sei sempre costretto a essere presente e prendere tu i soldi per paura che finiscano nelle tasche sbagliate.

Questo ti forza a restare piccolo, perché tutta la tua attività è proporzionata alla tua effettiva disponibilità di tempo e concentrazione. Quando vuoi prenderti una meritata pausa lo studio deve chiudere, perché non puoi fidarti di nessuno per la cassa.

E non dirmi che hai scelto tua moglie, tuo figlio o un caro amico per questo ruolo, perché dimostrerebbe solo tre cose:

  • non hai idea di quanti matrimoni, amicizie e relazioni personali finiscano proprio a causa del denaro;
  • hai selezionato i tuoi collaboratori per ragioni affettive e non in base alle loro effettive skill e competenze, un errore che può esserti fatale;
  • stai pensando come un piccolo dentista senza ambizioni e non stai guardando oltre né progettando la crescita della tua attività come dovresti.

Se smettessi di autosabotarti e di pensare a te stesso come a un professionista condannato a rimanere sempre nel suo paesello, con la stessa cerchia di pazienti e le stesse preoccupazioni, ti accorgeresti che non hai abbastanza amici e familiari da inserire in ruoli chiave in un’ottica di crescita.

Se vuoi davvero far sviluppare la tua attività ed espanderti in più studi a un certo punto ti servirà gente nuova, quindi il problema in ogni caso è solo rimandato.

A proposito di questo, c’è un secondo effetto negativo del nero. Non hai la possibilità di richiedere un finanziamento per fare un ampliamento, cambiare sede, aprire un secondo studio o comprare nuovi apparecchi. Per la banca vale la contabilità ufficiale, quindi ai suoi occhi sei un poveraccio che guadagna poco o niente, non sei un professionista affidabile a cui concedere dei soldi.

Questo limita di molto le tue possibilità future. Anche in questo caso, devi dire addio a qualsiasi progetto di espansione serio che richieda più denaro di quello che si trova sul tuo conto corrente.

Per non parlare poi di quello che succede il giorno in cui decidi di voler andare in pensione e ricavare tutto il possibile dalla tua attività per vivere una vecchiaia serena e confortevole. Un potenziale investitore comprerebbe volentieri un’attività proficua, concedendoti una exit di tutto rispetto. Ancora una volta però, il tuo studio professionale vale quanto dice la contabilità ufficiale.

Un dentista interessato a rilevare uno studio non sceglierebbe mai il tuo perché è in perdita o al massimo in pareggio, visto che non hai dichiarato i tuoi reali guadagni.

Per ultimo, ma non in ordine di importanza, senza tenere traccia dei tuoi numeri non puoi ideare una strategia di marketing mirata e concreta. Non sai quali siano i tuoi margini, non conosci il lifetime value dei tuoi clienti, probabilmente hai anche delle remore a conservare tutti i contatti dei pazienti, che sarebbero pericolosi in caso di controlli.

Praticamente ti stai tagliando le ali da solo.

Come vedi non c’entra la legalità. Queste sono tutte ragioni concrete, che hanno a che fare con il tuo futuro successo, con i tuoi soldi e con la solidità della tua impresa. Il migliore regalo che puoi fare a te stesso è perciò mettere in ordine la tua contabilità e iniziare subito a utilizzare i tuoi numeri in modo intelligente, per far prosperare il tuo studio odontoiatrico.

Se vuoi approfondire l’argomento, smettere una volta per tutte di avere paura delle tasse e gestire al meglio il tuo denaro per creare un percorso sicuro e rapido verso il successo ti consiglio di seguire Caccia al Tesoro Fiscale, il corso di due giorni dedicato a imprenditori e professionisti che vogliono comprendere le potenzialità nascoste nel loro bilancio.

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